Ora l’Eurosoviet proibisce i limiti d’età negli annunci di lavoro - Blog Italiani in Germania News e lavoro Svizzera Austria Italia

Ora l’Eurosoviet proibisce i limiti d’età negli annunci di lavoro

Parafrasando Brecht potremmo dire che c’è un buon giudice a Berlino, ma forse non a Lussemburgo. Parliamo della sede del Consiglio di giustizia dell’Unione europea che ha stabilito una (nuova) norma contro la libertà d’impresa.

Dopo l’ormai arcinota regola sui fagiolini e quella sui gabinetti, ora siamo passati a regolamentare pure gli annunci di lavoro privati. “Porre limiti anagrafici alle ricerche di lavoro è illegale” hanno sentenziato. Ed ecco che, a seguito della nuova norma, rischiamo di non poter più vedere annunci del tipo “cercasi centralinista, massimo di 30 anni. Cercasi coordinatrice di segreteria tra 38 e 45 anni. Cercasi autista massimo di 50-55 anni”. E pure quei furbetti di Abercrombie dovranno rassegnarsi a dare una possibilità a sessantenni flaccidi cui, causa Fornero, manca qualche mese prima di andare in pensione.

Vi pare assurdo? Lo è ma considerate che, in teoria, la proibizione che abbiamo accennato è già legge. La materia è infatti stabilita in Italia dal decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216, che recepisce una Direttiva europea del 1978. Direttiva rimasta finora lettera morta che ora le toghe europee hanno intenzione di resuscitare all’insegna del politically correct che fa a pugni con la libertà di impresa.

maniNoi de L’Intraprendente pensiamo che un datore di lavoro, quando sceglie un dipendente, debba avere la possibilità di farlo a ragion veduta, considerando tutti i pro e contro del caso. Lo stesso avvocato Taormina, pur avendo espresso frasi a nostro avviso non condivisibili sugli omosessuali, doveva avere il pieno diritto di non assumere un gay nel suo ufficio se la cosa non gli garbava. Così come i cinesi hanno il diritto di assumere solo connazionali dagli occhi a mandorla. A maggior ragione il limite d’età assume anche un valore oggettivo: ci sono lavori per cui una persona più matura risulta inadatta, e viceversa. Al di là del simpatico caso Abercrombie, affidereste mai un lavoro pesante a un sessantenne con la sciatica o l’ernia del disco? Oppure lascereste un incarico delicato a un giovane di prima esperienza?

No. E probabilmente non lo farete neppure in futuro: convocherete tutti, come la legge impone, e poi sceglierete il lavoratore della fascia d’età che più vi aggrada. Col rischio però (a parte il tempo perso per il colloquio) di dovervi sorbire querele per discriminazione sulla base dell’età. Magari di fronte a quei giudici che credono di poter irrigimentare qualsiasi attività con le loro leggi. Summum ius, summa iniuria dicevano i latini.

Fonte : Intraprendente