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Le leggi in Germania - Dr Alessandro Bellardita

Licenziamenti in germania le leggi
Ringraziamo il Dr Alessandro Bellardita per la collaborazione concessa a questo blog Da oggi c'e una nuova rubrica nel nostro blog su le leggi in Germania : Licenziamenti ,diritti dei lavoratori e molto altro .
Dr. Alessandro Bellardita è un magistrato - attualmente giudice civilista presso l'Amtsgericht Heidelberg (pretura) - e giornalista: si è laureato in giurisprudenza nel 2004 (università di Mannheim), fino al 2008 ha lavorato come assistente universitario (cattedra di diritto civile e dei trasporti - Prof. Dr. Karsten Otte - Universität Mannheim), poi, dal 2005 al 2006 ha ricevuto una borsa di studio dal Kölner Gymnasial- und Stiftungsfonds e dal 2005 al 2009 ha svolto il dottorato di ricerca. Dal 2005 al 2012 ha collaborato con il quotidiano EUROPA (scrivendo sulla politica tedesca) e dal 2007 cura la rubrica legale del Corriere d'Italia e del mensile Buongiorno Italia, occupandosi di temi relativi al diritto tedesco. Presso uno studio legale internazionale (Moore Stephens - KMB) - dopo il tirocinio (Referendariat) al tribunale di Darmstadt - è stato avvocato dal 2010 al 2012 (diritto societario e del lavoro). Dal 2014, accanto alla carica di magistrato, insegna diritto del lavoro presso l'Accademia federale della Croce Rossa (DRK).
Il sito del Dr Alessandro Bellardita lo trovate a questo link .Giurista.info

Articoli pubblicati :
Licenziamento in Germania Leggi l'articolo
Fumare durante la pausa di lavoro Leggi l'articolo
Contratto obbligatorio nella gastronomia Leggi l'articolo
Il diritto alle ferie Leggi l'articolo
Il periodo di prova lavorativo Leggi l'articolo


Lavoro nero in europa la Germania detiene il record

lavorare a nero in germania ecco i numeri
La Germania, campione di rigore ed austerity, detiene in realtà un altro primato di cui non si può certo essere fieri: è prima in Europa per economia sommersa. Il lavoro nero tedesco vale 350 miliardi di euro, e impiega otto milioni di persone. Secondo il Suddeutsche Zeitung, le ragioni di questa dimensione vanno rintracciate nella passione per il contante dei tedeschi, uno dei popoli europei più ostili ai mezzi elettronici di pagamento.
Il quotidiano di Monaco riporta i dati di una stima calcolata dal colosso delle carte di credito Visa in collaborazione con l’università di Linz. In termini assoluti, e dunque non in percentuale sul Prodotto interno lordo, l’effettiva grandezza del mercato nero tedesco è piutosto rilevante. I lavoratori occupati in nero in Germania, sono ben otto milioni, concentrati nel piccolo commercio e nell’edilizia. Un tratto comune anche all’Italia, visto l’ampio fenomeno di caporalato nei nostri cantieri.
Dalla ricerca si evince come il fenomeno del lavoro sommerso in Germania si sia progressivamente stabilizzato, in concomitanza con la recente crescita economica del paese. Il valore più alto dell’economia sommersa è stato infatti stimato nel 2003, quando la Germania stava attraversando la più lunga fase di stagnazione della sua storia recente. All’epoca il nero valeva 370 miliardi, ed ovviamente aveva un’incidenza maggiore sul Prodotto interno lordo.
Circa un terzo del lavoro nero tedesco è nell’edilizia. Seguono a distanza il commercio al dettaglio, con il 17%, e la gastronomia, con il 15%. In termini assoluti la Germania è prima in Europa, ma in termini relativi, ovvero in percentuale sul Pil, la dimensione del lavoro nero assume un peso maggiore in realtà come quelle dell’Est Europa, dove si parla di circa il 30% del Pil, o in Italia così come in tutto il Sud Europa dove l’economia sommersa è stimata intorno al 20%.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Secondo i ricercatori dell’Università di Linz, infatti, il reddito da lavoro nero è utile a temperare gli effetti drammatici delle recessioni, consentendo l’auto-sostentamento a persone che sarebbero altrimenti disoccupate e assolutamente prive di un guadagno.
Persino le stime sulle effettive risorse sottratte allo Stato vanno riviste: una parte del denaro sommerso rientra infatti nei canali ufficiali attraverso l’Iva. Se queste persone fossero private del guadagno da lavoro nero non consumerebbero e non contribuirebbero a creare valore aggiunto nell’economia reale.
Fonte : http://www.blitzquotidiano.it

10 motivi per imparare il tedesco

Imparare il tedesco 10 motivi per la lingua germania
1. Il Tedesco è la lingua più parlata in Europa
In Europa 100 milioni di persone parlano il Tedesco come madrelingua, moltissimi altri come seconda. In tutto il mondo 120 milioni parlano il tedesco. Oltre 20 milioni di persone intraprendono lo studio del Tedesco. Il tedesco dà opportunità di maggiore mobilità sia nel viaggio di istruzione, nell'impegno culturale, nello studio e lavoro, permette di stabilire rapporti diretti con i partner di lingua tedesca e di acquisire maggiore consapevolezza della propria cittadinanza europea. Parlare il Tedesco significa superare gli ostacoli, raggiungere i mercati interni ed oltre frontiera, trasmettere voglia di collaborazione, di fiducia e serietà.

2. La Germania ha la terza economia al mondo
Il Tedesco apre il mondo del Lavoro ed è una marcia in più per chi cerca una occupazione in Italia o nei Paesi in cui si parla il Tedesco. Circa 200 aziende tedesche hanno sede nella Provincia di Verona (Volkswagen, Viessmann, Douglas, Lidl, ...). La Germania è il primo mercato di riferimento per Verona, l'import rappresenta il 43,1% sul totale, l'export il 15,3%. Il Tedesco è quindi la carta vincente.

3. Conoscere il Tedesco crea opportunità commerciali
L'investimento linguistico apre le porte al mondo del lavoro: in ambito economico, commerciale, finanziario e turistico, è quindi un investimento per il futuro. La Germania è il primo partner commerciale per l'Italia con una forte richiesta di personale qualificato con ottime conoscenze del Tedesco. La conoscenza del Tedesco vi proietta al centro delle industrie del futuro!

4. I Tedeschi sono innovatori
Essere all’ avanguardia è sinonimo di successo e conoscere il Tedesco vi aiuterà ad essere in prima fila.

5. I Tedeschi sono i maggiori turisti al mondo
L'impiego nell'industria turistica (alberghi, campeggi, ristoranti, compagnie aeree, aeroporti, ferrovie, autonoleggi) sarà facilitato se conoscete bene il tedesco e si aprirà una porta per la vendita del vostro prodotto.

6. I Tedeschi hanno la seconda presenza più numerosa su internet
La Germania ha 8 milioni di domini internet e il suffisso .de è il secondo più popolare dopo il .com, quindi si aprono le possibilità occupazionali tedesche on-line.

7. Un libro su dieci al mondo è pubblicato in tedesco
Leggere libri in lingua originale è un’esperienza insostituibile per conoscere il pensiero dell'autore.

8. Nazioni che parlano Tedesco hanno una ricca tradizione culturale
Studiare in Germania o trascorrere soggiorni brevi nell'ambito del progetto Erasmus o in un intero corso di studi universitari apre le porte alla carriera di ricerca in Germania. La conoscenza del Tedesco apre il mondo della cultura, dello studio.

9. La Germania fornisce assistenza finanziaria a 60 mila scambi internazionali ogni anno
Il Deutscher Akademischer Austausch Dienst sponsorizza professori, scienziati, insegnanti e studenti per periodi di ricerca e studio in Germania.

10. Il Tedesco non è più difficile di altre lingue
Studiare il Tedesco dopo l'Inglese risulta particolarmente facile. La conoscenza della lingua tedesca contribuisce alla informazione di prima mano, all'entusiasmo di guardare oltre le frontiere e quindi all'apertura mentale e di nuovi orizzonti.

Esistono molti corsi online gratuiti eccovi un elenco :
Loecsen - Tedesco On line -  Deutchs akademie
Altri link sono in aggiornamento ritorna a visitare questa pagina
Fonte : Facebook/Emanuela Bonfiglioli

Gli Americani spiano i vostri computer lo sapevate ?

Americani spiano i pc di tutto il mondo attenti italiani in germania
C'è un nuovo incubo informatico che aleggia sui computer del pianeta. Anzi, per l'esattezza vi si nasconde dentro. Funziona così: alcuni programmi spia - scrive il New York Times - sono stati nascosti nei dischi rigidi di diversi costruttori di computer e vengono usati per spiare i computer di istituzioni governative e militari, banche, media, compagnie energetiche e di tlc, nonché attivisti islamici, in 30 nazioni tra cui Iran, Russia e Cina. Ma chi ha architettato tutto questo? Gli esperti di Kaspersky, società di sicurezza informatica con sede a Mosca che ha scoperto questo sofisticato sistema di spionaggio - lasciano intendere un coinvolgimento della National Security Agency (NSA) americana, al centro dello scandalo Datagate esploso nel 2013.
Del resto l'introduzione dei programmi spia negli hard disk costruiti da una dozzina di società tra cui Western Digital, Seagate, Toshiba, IBM e Samsung, è opera di un gruppo "che supera qualsiasi cosa nota in termini di complessità e sofisticazione delle tecniche", osserva Kaspersky. Si tratta di "The Equation Group", attivo da circa 14 anni, che per i ricercatori ha "solidi rapporti" con i creatori di Stuxnet, il virus messo a punto da Usa e Israele e usato per attaccare la centrale nucleare iraniana di Natanz e avrebbe alle spalla sia la Nsa che la sua sua controparte militare, lo United States Cyber command. Un paio di ex impiegati della Nsa, poi, avrebbero confermato ad alcuni organi di stampa la correttezza dell'analisi fatta da Kaspersky lab.
Il Gruppo Equation sfrutterebbe una vasta infrastruttura che include più di 300 domini e oltre 100 server situati in diversi paesi, compresi Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Germania, Paesi Bassi e Repubblica Ceca. Dal 2001. Grazie a questa rete avrebbe infettato migliaia, o forse persino decine di migliaia di vittime in più di 30 paesi. Stando agli esperti, uno dei programmi spia è nascosto nel firmware del disco rigido, cioè un programma che invia messaggi al resto del computer quando è acceso. Si tratta di "una realizzazione tecnica sorprendente", assai difficile da scoprire. Per modificare i dischi rigidi, proseguono gli analisti, gli autori dei programmi spia devono aver avuto accesso al codice sorgente degli hard disk, che non è un'informazione diffusa pubblicamente dei costruttori.
Per infettare le sue vittime, il gruppo usa un potente arsenale di "impianti" (Trojan), compresi quelli nominati da Kaspersky Lab come: EquationLaser, EquationDrug, DoubleFantasy, TripleFantasy, Fanny e GrayFish. Senza dubbio ne esistono altri. Kaspersky ha recuperato due moduli che permettono di riprogrammare il firmware dell'hard disk di più di una dozzina delle popolari marche di hard disk. Questo rappresenta forse il tool più potente dell'arsenale del gruppo Equation e il primo malware conosciuto in grado di infettare il disco rigido. Riprogrammando il firmware dell'hard disk (ad esempio riscrivendone il sistema operativo), il gruppo raggiunge due obiettivi: un livello estremo di persistenza che permette di sopravvivere alla formattazione del disco e alla reinstallazione del sistema operativo; se il malware riesce a entrare nel firmware, potrà riattivarsi per sempre, potrebbe evitare l'eliminazione di un determinato settore del disco o sostituirlo con uno nocivo durante l'avvio del sistema.
"Un altro pericolo è che, una volta infettato l'hard drive con questo payload nocivo - avverte Costin Raiu, Director del Global Research and Analysis Team di Kaspersky Lab - è impossibile scansionare il suo firmware. In poche parole: per la maggior parte degli hard drive ci sono funzioni per scrivere il firmware dell'hardware, ma non ci sono funzioni per rileggerlo. Questo ci impedisce di rilevare gli hard drive infettati dal malware" . Ma non è tutto. Esiste la capacità di creare un'area invisibile e persistente nascosta all'interno dell'hard drive che viene usata per salvare le informazioni estrapolate che, in un secondo momento, potranno essere recuperate dai criminali. Inoltre, in alcuni casi potrebbe aiutare il gruppo a superare la cifratura del disco: "Considerando il fatto che il loro impianto GrayFish è attivo fin dall'avvio del sistema, sono in grado di ottenere la password di crittografia e salvarla nell'area nascosta".
Fonte : Repubblica.it

Tasso disoccupazione Italia e Germania

disoccupazione italia e germania
(Italia) A novembre 2014 gli occupati sono 22 milioni 310 mila, in diminuzione dello 0,2% sia rispetto al mese precedente (-48 mila) sia su base annua (-42 mila).

Il tasso di occupazione, pari al 55,5%, diminuisce di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e rimane invariato rispetto a dodici mesi prima.

Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 457 mila, aumenta dell'1,2% rispetto al mese precedente (+40 mila) e dell'8,3% su base annua (+264 mila).

Il tasso di disoccupazione è pari al 13,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,9 punti nei dodici mesi.

I disoccupati tra i 15-24enni sono 729 mila. L'incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari al 12,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,1 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 43,9%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,4 punti nel confronto tendenziale.

Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 2,2% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività, pari al 35,7%, rimane invariato in termini congiunturali e diminuisce di 0,7 punti su base annua. Fonte Istat

(Germania) Per chi vuole lasciare l’Italia alla ricerca di opportunità migliori è più saggio andare a cercare lavoro in Baviera, lo stato federale tedesco con il più basso tasso di disoccupazione nel 2014 (3,6% a dicembre!) o a Baden-Württemberg (3,8%), o a Stoccarda per esempio. In generale, buone opportunità si trovano in tutta la ex Germania dell’ovest, divisione ancora ben marcata non solo nelle menti dei tedeschi, ma anche nell’economia del paese. Il tasso di disoccupazione medio nella parte ovest della Germania a dicembre 2014 era 5,7%, contro un 9,3% negli stati federali della ex DDR  Fonte Statista cliccate per vedere il grafico

Attenzione al nuovo virus che gira su facebook

virus facebook
Vi ritrovate taggati in un video o in una foto da un vostro amico (si tratta quasi sempre di pornografia) solo che il vostro amico non ne sa nulla e se, incuriositi, cliccate sul link, il vostro pc sarà infettato da un virus», si legge in un post della pagina FB di ‘Agente Lisa’ che ha già superato le 45 mila condivisioni.
Il virus «Si tratta di un programma malevolo – avverte la Polizia di Stato – che si insinua nel computer e tra i vari effetti può carpire anche i dati sensibili. Questo virus, inoltre si può trasmettere da contatto a contatto, ad esempio si può insinuare nella chat, quindi se chattate con un amico infetto potreste essere infettati anche voi. Fate attenzione poi anche agli smartphone, perché si può diffondere pure sui telefonini».
Dunque, come difendersi? «Innanzitutto – raccomanda la Polizia – evitate di cliccare su link che vi sembrano strani (possibile che un mio amico mi tagghi in un video porno sulla mia bacheca?). Installate, inoltre, un buon antivirus aggiornato. E poi usate il passaparola con i vostri contatti di Facebook. Una buona idea è quella di scrivere un post sulla vostra bacheca dicendo a tutti gli amici che non avete taggato nessuno su video o foto e di non aprire link inviati a vostro nome perché si tratta di un virus».
I consigli In alternativa, si può condividere il post pubblicato sulla bacheca di ‘Agente Lisà. «Pochi accorgimenti che sicuramente basteranno a salvaguardare il vostro computer», assicura la Polizia. Con la pagina Facebook ‘Agente Lisà la Polizia di Stato vuole comunicare alla gente, con un approccio giovane e ‘friendly’, i risultati del lavoro quotidiano dei poliziotti, ma soprattutto mettere in guardia i cittadini dai pericoli che ci sono in internet e nella vita di tutti i giorni. Un’iniziativa che piace, a giudicare dalle centinaia di migliaia di contatti quotidiani e in continuo aumento.
Fonte il Mattino.it 

Un tedesco su 6 non arriva a fine mese ,sara' vero ?

tedeschi poveri germania
L’ufficio federale di statistica tedesco ha pubblicato dati allarmanti. Il rischio di impoverimento non è mai stato così alto. Addirittura 3,1 milioni di lavoratori guadagnano così poco da scivolare al di sotto della soglia di povertà. Il rischio di povertà è sensibilmente maggiore tra le donne che tra gli uomini. Per circa la metà dei colpiti (1,5 milioni), già una vacanza di 1 settimana all’anno fuori casa non rientra nelle possibilità. Quasi 600.000 poveri hanno rinunciato ad una autovettura propria perché non se la possono permettere. Questi dati si basano sulle indagini delle famiglie. «Il numero di lavoratori che con il loro reddito stanno appena sotto o appena sopra la soglia per le prestazioni Hartz-IV è spaventosamente alta», ha detto al giornale la presidente della Vdk (Sozial Verband Vdk Deutschland), Ulrike Mascher. Per molte di queste famiglie il sussidio è evidentemente insufficiente per superare in un certo qual modo le difficoltà. La responsabile delle politiche sul mercato del lavoro dei Linke, Sabine Zimmermann, chiede un rapido aumento del salario minimo a 10 euro.
Per combattere il trend negativo serve inoltre, secondo la Zimmermann, introdurre dei limiti nei rapporti di lavoro, come anche arginare o abolire il lavoro interinale e i Minijob. Un’occhiata alle statistiche svela anche come ci siano grosse differenze regionali. Nel 2013 il rischio povertà era chiaramente più alto della Germania Orientale che nella ex Repubblica Federale. Il numero delle persone a rischio è del 19,8% nei nuovi Land e del 14,4% nella Germania occidentale, chiaramente superiore rispetto al valore degli anni scorsi. L’ufficio di statistica presenta i dati sul rischio di povertà sulla base del censimento del 2005. Da allora gli indici di povertà dell’est e dell’ovest si sono certamente avvicinati, tuttavia la minaccia della povertà rimane sensibilmente più alta nella Germania orientale. Nel 2005 il 20,4% dei tedeschi dell’est e il 13,2% dei tedeschi dell’ovest era ritenuto a rischio di povertà.
In Germania sempre più lavoratori riescono, a quanto pare, a vivere a malapena col loro reddito. Come riferisce il “Saarbrücker Zeitung”, secondo i dati dell’ufficio federale di statistica, alla fine del 2013 circa 3,1 milioni di lavoratori percepiscono un reddito al di sotto della soglia di povertà. Nel 2008 erano almeno 2,5 milioni. E’ un aumento del 25%. Soprattutto la cosiddetta quota a rischio di povertà raggiunge il livello record di 16,1%. E’ considerato a rischio di povertà chi, compresi tutti i sussidi statali come, per esempio, fondi per la casa o per i figli, raggiunge meno del 60% del reddito medio. Nel 2013 la soglia era di 939 euro netti al mese. Per le famiglie con 2 figli si parla di soglia di povertà quando il reddito familiare netto è inferiore a 2.056 euro. Molti non ce la fanno ad andare in vacanza. Una analisi dettagliata delle statistiche ci offre una visione più precisa della sgradevole situazione di molti cittadini. Svela che nel 2013, 370.000 lavoratori poveri non sono riusciti a pagare l’affitto entro la scadenza, 417.000 hanno rinunciato ad un riscaldamento adeguato, e 538.000 hanno risparmiato sul cibo e si sono preparati un pasto completo soltanto un giorno ogni due.
Nel 2005 Il pericolo di povertà è al minimo sia nel Baden-Wurttemberg che nella Baviera, è il più alto a Brema e nel Mecleburgo – Pomerania Anteriore. Nel 2013 il rischio di povertà è all’11,4% in Baden-Wurttenberg, e all’11,3 % in Baviera. A Brema e nel Meclemburgo è circa il doppio (24,6% Brema, 23,6 % Meclemburgo). A confronto con l’inizio della rilevazione nel 2005, il rischio di povertà è sceso con più vigore in Turingia e in Sassonia-Anhalt. E’ salito di più nel Nordreno-Vestfalia e a Berlino. Osservando le 15 città più popolose, il rischio povertà è il più basso a Monaco (11,4%) e a Stoccarda (13,4 %). Il più alto a Dortmund (26,4%) e a Lipsia (25,9%). Nel confronto col 2005 il rischio povertà è sceso ad Amburgo, Norimberga e Dresda. Nelle restanti città esaminate, il pericolo di povertà è salito dal 2005: l’aumento maggiore si è verificato a Duisburg, Dortmund, Düsseldorf e Colonia. Deludente è anche riconoscere che la Germania, col suo tasso di povertà medio del 16.1%, non se la cava bene in confronto all’Europa. Per la maggiore economia sociale e simbolo economico del continente non è certamente motivo di gloria che paesi come l’Irlanda, scossa dalla crisi, e la malata Francia, mostrino un tasso di povertà inferiore. Per non parlare di nazioni come i Paesi Bassi, la Norvegia (entrambi al 10.1%) o la Repubblica Ceca (9.6%), che chiaramente hanno punteggi migliori. Solo nazioni veramente in crisi come la Grecia (23.1%), la Spagna (22.2%) o l’Italia (19.4%) battono di molto la Germania.
(Nando Sommerfeldt, “La povertà minaccia un tedesco su sei”, da “Die Welt” del 24 gennaio 2015, tradotto da “Voci dal Mondo” e ripreso da “Blog-VoxPopuli”).
Fonte : Stopeuro.org

Quali sono le difficoltà di un italiano che desidera lavorare in Germania ?

Malgrado la crisi dilagante, non sono molti gli italiani che decidono di trasferirsi in Germania per cercare lavoro. Questo avviene perché molti si fanno frenare dai vari ostacoli che si potrebbero incontrare nell'intraprendere una carriera lavorativa in un paese straniero come la Germania.
Ma quali difficoltà potrebbe effettivamente incontrare un italiano che desidera lavorare in Germania?
Si tratta innanzitutto di difficoltà legate all'integrazione integrazione culturale e linguistica soprattutto: il tedesco, come ben sappiamo é considerato da molti una lingua ostica e non di facile apprendimento.

Come affrontare dunque queste difficoltà ?

Secondo un articolo pubblicato recentemente su Welt Online, sono pochissimi i sud-europei che decidono di trasferirsi in Germania per cercare lavoro, malgrado la crisi, la disoccupazione crescente e pur essendo a conoscenza della mancanza di manodopera qualificata in Germania.
Perché avviene ciò? Forse in molti temono di non riuscire a far fronte a quelle difficoltà linguistiche e culturali che si incontrano necessariamente quando ci si trasferisce in un paese straniero.
Come ben sappiamo, la Germania ha bisogno di lavoratori, in modo particolare vi sono molti settori che lamentano una forte mancanza di manodopera qualificata, a partire dai cuochi e dagli elettricisti fino al personale infermieristico e medico passando per gli ingegneri e gli informatici.
Lo Stato tedesco, tramite i vari uffici di collocamento (Bundesagentur für Arbeit) sparsi su tutto il territorio nazionale, cerca di favorire l'inserimento di queste figure professionali nel mondo del lavoro, incentivando l'integrazione culturale e linguistica.
La Bundesagentur für Arbeit non solo provvede alla ricerca di personale qualificato da inserire nelle varie realtà aziendali, ma si occupa anche della loro formazione, al fine di fare acquisire ai lavoratori maggiori competenze professionali. É dunque consigliabile fissare un appuntamento con il funzionario responsabile per l'orientamento e la consulenza, per farsi aiutare nella ricerca concreta di lavoro nella propria professione e reperire anche altre informazioni utili. Nelle grandi città tedesche esiste anche un centro per l'informazione professionale (Berufsinformationszentrum - BIZ), dove sono presenti sia un orientatore, sia materiali sulle varie professioni.
L'ostacolo linguistico può essere in un primo momento raggirato in quanto in Germania, soprattutto nelle grandi aziende, viene utilizzato molto l'inglese. Successivamente, dopo una prima fase di inserimento sarà l'azienda stessa che provvederà a garantire ai vari lavoratori stranieri dei corsi per apprendere la lingua tedesca.
Fonte: Welt Online

Come cercare lavoro in Germania

Lasciando da parte i vecchi stereotipi dei flussi migratori italiani che dagli anni cinquanta hanno preso d'assalto la Germania, oggi la nazione tedesca è ancora considerata l'Eldorado del lavoro giovanile. Tuttavia, è bene precisare un dato importante: dire che il mercato del lavoro tedesco si presenta in efficiente organizzazione non significa affermare che esso possa offrire lavoro a tutti.
Deve pertanto essere chiaro il concetto secondo il quale grinta, determinazione e costanza nel cercare il lavoro dovranno essere affiancate da una buona esperienza professionale, in grado di farvi distinguere tra la massa.
Ma come organizzarsi? da dove iniziare a cercare lavoro in Germania?
Parenti o amici avranno oramai esaurito le proprie fonti, tuttavia continuate a tenere i loro nomi ben presenti nel vostro taccuino; dopo tutto è questa la via più semplice per noi italiani, soprattutto per coloro che hanno una qualifica professionale nell'ambito dellaristorazione (questo è per esempio il classico lavorare nelle gelaterie, pizzerie o nei ristoranti italiani presenti sempre numerosi in Germania).
Altrimenti, una volta giunti in Germania, vi consigliamo di incominciare a perlustrare la città nella quale avete scelto di trasfervi. Tra negozi, ristoranti, bar, caffes e locali in genere, la migliore alternativa che avete è quella del cosiddetto 'porta a porta'; proprio così, da non confondere con il 'porta a porta della vendita ambulante', niente di più diverso. Questo tipo di 'cerca lavoro' è infatti anche uno dei più riusciti del 'trova lavoro'. Quindi armatevi diLebenslauf (Curriculum vitae) e di Kurzbewerbung (lettera di presentazione) e incominciate a presentare le vostre capacità professionali a più datori di lavoro possibili.
Oltre alle prime opzioni sopra descritte, ricordate che in Germania l'organizzazione del mercato del lavoro assume la sua massima espressione: internet, uffici di collocamento, punti di incontro tra domanda ed offerta, agenzie pubbliche e privati, o classici metodi di scambio annuncio cartaceo, chi più ne ha più ne metta.
Gli uffici di collocamento tedeschi (Arbeitsämter) sono molto in uso in tutto il territorio nazionale (oggi anche in quello della EURES, il servizio lavoro offerto dalla UEwww.europa.eu/). Consultate il sito ufficiale per ulteriori informazioni o per indirizzi e orari di apertura www.arbeitsagentur.de (solo in tedesco) oppure, se non avete la possibilità di internet, le pagine gialle tedesche (Gelbe Seiten).
Internet e giornali locali o nazionali, continuano ad offrire il contatto più accessibile: usare internet per cercare lavoro in Germania è semplice, basta avere una buona capacità di comprensione della lingua tedesca, seguita da una ottima comunicazione. Se non conoscete il tedesco è difficile pretendere anche solo di poter rispondere a qualche annuncio. Detto questo le offerte di lavoro via internet (Jobsbörsen) vengono offerte da diversi siti web e motori di ricerca, tra i tanti si citano in particolare quelli adatti agli studenti:http://www.jobber.de  (sito molto utile e facile da usare) http://www.schuelerjob.de,http://www.jobs-fuer-studenten.dehttp://www.studentenwerk-berlin.de; oppure quelli aperti a tutti: http://www.job-suche.dehttp://www.jobpilot.dehttp://www.jobkurier.de,http://jobmarketing.infohttp://www.job-cafe.de
Gli annunci cartacei del cerca/trova lavoro in Germania, ci viene offerto da numerosigiornali e riviste, quotidiane e settimanali. Tra i tanti si citano i più importanti come Süddeutche Zeitung, Die Welt, Allemeine Zeitung, o i locali Berliner Zeitung. Andando in edicola ne troverete sicuramente di più. Un consiglio in più, sempre in base alla conoscenza della lingua, potreste anche mettere un vostro proprio annuncio sul www.zeitung.de
In ultimo, ricordatevi delle sempre onnipresenti agenzie di lavoro privato tedesche (Arbeitsvermittlung), Adecco e Manpower giusto per citarne alcune. Le trovate ai seguenti siti generali http://www.adecco.de/ o http://www.manpower.de/.
Fonte : http://www.germania.ws/

Camere di commercio Italiane in Germania

CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA A FRANCOFORTE SUL MENO
Indirizzo: Friedrich-Ebert-Anlage 58 - D-60325 Francoforte sul Meno, Germania
Telefono: +49 69 97145210
Fax: +49 69 97145299
Sito web: www.itkam.org
E-mail: info@itkam.org
Orario di apertura: dal lunedì al venerdì, 9.00-18.00


CAMERA DI COMMERCIO ITALO-TEDESCA A MONACO DI BAVIERA
Indirizzo: Ottostraße, 1 - D-80333 Monaco di Baviera, Germania
Telefono: +49 89 96166170
Fax: +49 89 2904894
Sito web: www.italcam.de
E-mail: info@italcam.de
Orario di apertura: dal lunedì al giovedì, 9.00-12.30 e 13.30-17.30; venerdì 9.00-14.30


UFFICIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA A BERLINO
Indirizzo:Märkisches Ufer 28 - D-10179 Berlino, Germania
Telefono:+49 30 2431040
Fax:+49 30 24310411
E-mail: info@itkam.org


UFFICIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA A LIPSIA
Indirizzo:Goerdelerring 5 - D-04109 Lipsia, Germania
Telefono:+49 341 12671445
Fax:+49 341 12671446
E-mail: info@itkam.org




UFFICIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA A COLONIA
Indirizzo:Danteweg/Ecke Universitätsstraße - D-50931 Köln, Germania
Telefono:+49 221 96439677
Fax:+49 221 96439684
E-mail: info@itkam.org




UFFICIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO ITALO-TEDESCA A STOCCARDA
Indirizzo:Lenzhalde, 69 D-70192, Stoccarda
Telefono:+49 711 2268042
Fax:+49 711 2268079

Principali quotidiani tedeschi nazionali e regionali


  • Bild-Zeitung
    Il quotidiano più letto della Germania. I contenuti sono soprattutto: cronaca rosa e cronaca nera, scandali, sesso, politica banalizzata, sport. Sede della redazione: Berlino. Tendenza politica: centro-destra.
    Circa 2.300.000 copie vendute al giorno.
    www.bild.de
  • Die Süddeutsche Zeitung
    Sede della redazione: Monaco di Baviera. Tendenza politica: centro-sinistra. Circa 400.000 copie vendute al giorno.
    www.sueddeutsche.de
  • Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ)
    Sede della redazione: Francoforte. Tendenza politica: centro-destra. Circa 300.000 copie vendute al giorno.
    www.faz.de
  • Die Welt
    Sede della redazione: Amburgo. Tendenza politica: centro-destra. Circa 200.000 copie vendute al giorno.
    www.welt.de
  • Handelsblatt
    Quotidiano di economia e finanze. Sede della redazione: Düsseldorf. Circa 120.000 copie vendute al giorno.
    www.handelsblatt.com
  • Frankfurter Rundschau
    Sede della redazione: Francoforte. Tendenza politica: centro-sinistra. Circa 90.000 copie vendute al giorno.
    www.fr-online.de
  • Die Tageszeitung (TAZ)
    Sede della redazione: Berlino. Tendenza politica: sinistra. Circa 60.000 copie vendute al giorno.
    www.taz.de
  • Neues Deutschland
    Sede della redazione: Berlino. Tendenza politica: sinistra. Circa 30.000 copie vendute al giorno.
    www.neues-deutschland.de

Quotidiani regionali 

  • Westdeutsche Allgemeine Zeitung
    Sede della redazione: Essen. Diffusione: Germania dell'ovest. Circa 370.000 copie vendute al giorno.
    www.waz.de
  • Rheinische Post
    Sede della redazione: Düsseldorf. Diffusione: Germania dell'ovest. Circa 320.000 vendute copie al giorno.
    rp-online.de
  • Südwest-Presse
    Sede della redazione: Ulm. Diffusione: Baden-Württemberg. Circa 290.000 copie vendute al giorno.
    www.swp.de
  • Freie Presse
    Sede della redazione: Chemnitz. Diffusione: Germania dell'est. Circa 250.000 copie vendute al giorno.
    www.freiepresse.de
  • Sächsische Zeitung
    Sede della redazione: Dresda. Diffusione: Sassonia. Circa 240.000 copie vendute al giorno.
    www.sz-online.de
  • Neue Westfälische
    Sede della redazione: Bielefeld. Diffusione: Vestfalia. Circa 230.000 copie vendute al giorno.
    www.nw-news.de
  • Die Rheinpfalz
    Sede della redazione: Ludwigshafen. Diffusione: Palatinato. Circa 230.000 copie vendute al giorno.
    www.rheinpfalz.de
  • Kölner Stadt-Anzeiger
    Sede della redazione: Colonia. Diffusione: Germania dell'ovest. Circa 220.000 copie vendute al giorno.
    www.ksta.de
  • Augsburger Allgemeine
    Sede della redazione: Augsburg. Diffusione: Baviera. Circa 210.000 copie vendute al giorno.
    www.augsburger-allgemeine.de
  • Mitteldeutsche ZeitungSede della redazione: Halle. Diffusione: Germania dell'est. Circa 190.000 copie vendute al giorno.
    www.mz-web.de
  • BZ - Berliner Zeitung
    Sede della redazione: Berlino. Diffusione: Germania dell'est. Circa 160.000 copie vendute al giorno.
    www.bz-berlin.de
  • Hannoversche Allgemeine Zeitung
    Sede della redazione: Hannover. Diffusione: Bassa-Sassonia. Circa 130.000 copie vendute al giorno.
    www.haz.de
  • Der Tagesspiegel
    Sede della redazione: Berlino. Diffusione: Germania dell'est. Circa 130.000 copie vendute al giorno.
    www.tagesspiegel.de